aritmie cardiache
irregolarità del battito cardiaco che generalmente si presentano in cuori ammalati ma che ,non infrequentemente, possono manifestarsi in cuori sani o solo lievemente compromessi.
SINTOMI: nella grande maggioranza dei casi le aritmie che comportano una irregolarità o una accelerazione del battito cardiaco danno come sintomo affanno e batticuore ; le forme più gravi possono dare vertigini e sensazioni di imminente o improvvisa perdita di coscienza. Altre aritmie si caratterizzano invece per un marcato rallentamento del battito cardiaco che può causare stanchezza , incapacità a sostenere sforzi fisici. Quando il cuore si arresta anche solo per qualche secondo, si può verificare un improvviso svenimento .
DIAGNOSI: quando l'aritmia è sempre presente nel paziente la diagnosi è affidata all'Elettrocardiogramma: molte volte l'aritmia non è persistente o permanente per cui è necessario andare ad individuarla sottoponendo il paziente ad un monitoraggio elettrocardiografico per 24 h o anche più prolungato (ecg holter); più raramente si deve ricorrere all'impianto sottocutaneo di un dispositivo in grado di registrare anche per anni il battito cardiaco e di conservare nella sua memoria le aritmie che si sono verificate (Loop-Recorder).
TRATTAMENTI: per le aritmia atriali i farmaci antiaritmici hanno un ruolo consolidato e permettono di migliorare la qualità di vita del paziente riducendo gli eventi aritimici. Tali farmaci spesso hanno eventi avversi , devono essere somministrati da un cardiologo, richiedono controlli clinici ed elettrocardiografici frequenti ed hanno un'efficacia discreta , ma non totale. La fibrillazione atriale molto spesso richiede anche una terapia anticoagulante perché può causare il distacco di emboli dall'auricola dell'atrio sinistro con conseguenti embolie che ,nel 70% dei casi , raggiungono i vasi cerebrali con conseguente ictus ischemico. Nelle aritmie atriali quando la terapia non è efficace o mal tollerata, si può ricorrere all'ablazione che consiste nell'introdurre un catetere nell'atrio sin e provocare una lesione con radiofrequenza là dove si presume che l'aritmia abbia origine . Nelle bradiaritmia sintomatiche (cioè quando il cuore batte lentamente o si arresta per qualche secondo provocando sintomi da scarsa perfusione cerebrale) generalmente si impianta un pace-maker. Nelle tachiaritimie ventricolari (aritmie molto rapide ad origine nei ventricoli) con sintomi gravi (arresti cardiaci documentati o svenimenti improvvisi) vi è l'indicazione all'impianto di un defibrillatore cardiaco.